Valdinievole OGGI La Voce di Pistoia
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Dal 18 aprile iscrizioni aperte all’edizione numero 41 del Rally degli Abeti e Abetone, in programma per il 18 e 19 maggio.

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Lunedì 22 aprile si celebra il “World Earth Day”, ovvero la Giornata Mondiale di sensibilizzazione sui temi legati alla salvaguardia del pianeta.

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Domenica 14 aprile alla Prato Half Marathon la Montecatini Marathon Asd ha ottenuto il titolo di quarta squadra con più iscritti alla gara e 3 campioni toscani nelle varie categorie.

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Il 48° Trofeo Maremma ha regalato grandi soddisfazioni alla divisione sportiva dell’azienda La T Tecnica. Doppio impegno, al 48. Trofeo Maremma, anche per AutoSole 2.0.

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Una mostra bibliografica ricca di curiosità occupa da qualche giorno lo spazio delle teche espositive del primo piano.

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VALDINIEVOLE
Intersindacale medica: "Riforma Asl toscane porterà a una sanità povera per i poveri e una privata ricca per i ricchi"

11/12/2014 - 18:53

L’assemblea della dirigenza medica della Asl 3 di Pistoia  in data 10 dicembre 2014 ha approvato la presente risoluzione con la quale si ribadisce che:


1.       La tenuta del servizio sanitario pubblico in una fase come la attuale, caratterizzata da una ulteriore contrazione delle risorse conseguente ai tagli operati dal Governo nazionale, non si può basare sulla applicazione di norme rigide avulse dalla realtà dell’assistenza come quelle predisposte unilateralmente dalla attuale direzione aziendale ma sul potenziamento dell’autonomia organizzativa delle strutture operative peraltro prevista dal contratto nazionale

 

2.       La inaccettabile resistenza manifestata dall’attuale direzione aziendale a rispettare quanto concordato a livello regionale in merito alla retribuzione dovuta ai colleghi più giovani (indennità sui 5 anni),  mantenendo assurde differenze di retribuzione fra figure professionali equivalenti che operano in aziende sanitarie diverse della stessa regione, porterà inevitabilmente a una nuova alimentazione del contenzioso giudiziario in atto documentando di fatto anche la assoluta incapacità di coordinamento degli organi di governo regionali nell’applicazione delle norme contrattuali. Il venir meno di queste fondamentali garanzie di equità ha comportato una grave penalizzazione nel reclutamento di nuove risorse professionali che alla azienda pistoiese hanno preferito altre Asl nelle quali le attività lavorative istituzionali vengono meglio retribuite. Nell’attuale scenario emerge prepotentemente un dubbio: se qualcuno paga troppo e/o qualcuno paga troppo poco non potrebbe sussistere un problema nella qualità della gestione dei soldi versati dai contribuenti ?

 

3.       La proposta di riorganizzazione del Servizio Sanitario Toscano avanzata dalla giunta regionale nella quale si prefigura la riduzione a tre aziende sanitarie territoriali-ospedaliere-universitarie associata al pensionamento dei cosiddetti esuberi comporterà una netta riduzione della capacità di risposta ai bisogni di salute dei cittadini toscani. Questo per la combinazione di più fattori: la commistione abborracciata di componenti che hanno obiettivi diversi come la ricerca e la didattica per l’università e l’assistenza per l’ospedale; l’indebolimento della capacità delle amministrazioni locali di rappresentare istanze e bisogni specifici dei singoli territori per molti anni presentata come uno degli elementi di forza del sistema toscano; il prodursi di veri e propri  pachidermi a valenza burocratico-amministrativa che ingabbierebbero il sistema in una rete di norme e procedure da rivedere, riallineare, rielaborare con l’effetto di peggiorare l’inerzia già onerosa dell’attuale sistema; un’azione di controllo su bilanci aziendali molto più consistenti degli attuali complicata ed in aperta contraddizione con quanto già avvenuto nelle più piccole ASL di Massa, Pistoia, e Siena (il tutto nonostante la certificazione dei bilanci stessi) oltre che nella “permeabilità” delle centrali di acquisto che fanno capo agli Estav;  una perdita secca di centinaia di professionisti medici che sono all’apice delle potenzialità in termini di competenza professionale; un depauperamento della massa critica degli operatori sanitari di livello più qualificato (i medici) che attraverso il meccanismo degli esuberi non potrebbero essere sostituiti con nuove assunzioni; la messa in campo di vere e proprie catene di comando corte che, generate in maniera ampiamente autoreferenziale, verrebbero fidelizzate ad un governo regionale che appare molto più attento alle problematiche del potere e del consenso che della qualità del servizio.

 

La riorganizzazione così proposta comporta un elevato rischio di collasso del sistema pubblico e di apertura di una prospettiva di sanità pubblica povera per i poveri e una privata ricca per i ricchi che diventerebbe elemento di interesse per soggetti impegnati nell’intermediazione finanziaria. L’alternativa su cui la Regione dovrebbe operare è, invece, il riequilibrio degli sbilanciamenti strutturati all’interno della rete regionale attraverso un potenziamento che  restituisca  le originarie capacità operative  alle aziende territoriali più periferiche, la riattribuzione di capacità formative e di ricerca orientate all’appropriatezza diagnostica e terapeutica ai medici ospedalieri, l’eliminazione di usurate pratiche pseudo-lobbistiche, lo sviluppo di sistemi di implementazione e di monitoraggio dei percorsi assistenziali nella rete ospedaliera regionale che genererebbero risparmi stabili insieme a qualità ed efficienza, l’organizzazione di un sistema che premi le competenze vere ed incentivi le professionalità più giovani su un percorso di sviluppo.  Tutto questo richiede però una lungimiranza, una lucidità di vedute, una capacità di programmazione e di coordinamento, una capacità di dialogo con i professionisti  e di manutenzione delle risorse  professionali che gli organi di governo regionale stanno facendo di tutto per dimostrare di non avere.          

L’assemblea dei medici ospedalieri di Pistoia dichiara di essere impegnata nella tutela e il miglioramento della qualità dell’assistenza.

 
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