Comunicato stampa a firma di Giacomo Pasqui e Marco Conti del gruppo “Monsummano Terme Bene Comune”: A partire da aprile scorso l’amministrazione Vanni diede il via al valzer delle promesse pur di arraffare voti. Vinte le elezioni tale promesse iniziano già a rivelarsi quel fumo che erano sempre state e a cui purtroppo molti, ma non tanti in fondo, hanno creduto. 

Tralasciamo per il momento la questione del rifacimento delle piazze dopo che nel secondo Consiglio comunale è già venuto fuori che i fondi andranno trovati e quindi non ci sono. Per non parlare di certi lavori a Cintolese a beneficio di qualcuno che invece per adesso sono solo sulla carta a dispetto dei proclami apparsi prima delle elezioni. Tralasciamo anche la questione dell’assegnazione degli impianti sportivi che doveva già essere cosa fatta e invece…

Ma nei giorni scorsi è venuta meno anche la promessa certificata a mezzo di lettera indirizzata a decine di cittadini di via Grotta Giusti che si lamentano giustamente della difficile situazione del primo tratto della lunga e importante via monsummanese per quanto riguarda la sicurezza stradale.

Nella lettera del 5 maggio scorso l’allora assessore Giampaolo Balcarini aveva assicurato che la disastrata illuminazione pubblica sarebbe stata rimessa in sesto entro giugno. Siamo ad agosto e non si vede manco l’ombra dell’inizio dei lavori. 

Visto che l’ormai ex assessore non ha più voce in capitolo ricordiamo al suo sostituto e soprattutto al Sindaco, che è sempre lo stesso, di cercare almeno di mantenere le promesse scritte riguardo al rifacimento dei marciapiedi che già dovevano essere avviati. Per non parlare di un sistema di rallentamento delle auto che spesso prendono tale via come pista da corsa. Ovviamente anche questa è promessa dell’attuale amministrazione che si spera venga realizzata.

Insomma, ci auguriamo che almeno la lettera spedita a suo tempo dall’amministrazione Vanni funzioni da stimolo a mantenere quel che resta di quella parola data.

Le priorità di un Comune sono queste e non progetti faraonici, pur sempre pagati dai contribuenti nella loro progettazione,  che tra l’altro necessitano di risorse che mancano. 

Già che ci siamo sarebbe bene controllare via Grotta Giusti per il tratto rimanente dove, al pari di altre vie, le fognature sono intasate e il verde privato travalica ampiamente in strada costringendo i pedoni a spostarsi nel centro della carreggiata.