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Cittadinanza Resistenza: "E' etico che il Pd abbia presidente del consiglio, suo vice e presidenti commissioni?"

10/7/2014 - 19:13

Tiziana Adele Scanella (Cittadinanza Resisternza) interviene sulla composizione delle commissioni consiliari. La lettera è stata spedita al segretario regionale del Pd Parrini e al segretario provinciale Niccolai.


"L’8 luglio 1978 a Roma veniva eletto il “partigiano” Sandro Pertini come Presidente della Repubblica Italiana. Nelle prime ore dell’8 luglio 2014 a Monsummano si è consumata una delle pagine più brutte della nostra storia comunale, secondo noi, cittadini di Cittadinanza Resistenza.

Questa premessa, forse singolare, è volutamente fatta al fine di sottolineare la "distanza etica" tra le due vicende contrapponendo il vecchio al nuovo modo di intendere la politica, il saggio e costruttivo dialogo con l’imposizione egoista, la forza della collegialità contro l'uomo solo al comando, la presenza di un partito forte in grado di selezionare la classe dirigente locale contro gli effetti di un “nuovo esperimento” a cui mancano le fondamenta.

Con questa lettera siamo sicuri che faremo un favore ai vertici del Pd semplicemente perché li stiamo informando su di un fatto che altrimenti non avrebbero mai saputo ed anche perché gli stiamo raccontando il fatto visto dal punto di vista di cittadini attivi. Un fatto che riteniamo in leggera contraddizione con gli efficaci slogan del “rottamiamo tutto” o “non campiamo di rendita”, perché, secondo il nostro parere, il senso pratico di questi ultimi è un chiaro messaggio al cambiamento, ma non solo inteso come mero fatto anagrafico.

 

Secondo noi il senso del cambiamento è da intendere soprattutto dal punto di vista etico, quindi, a dover essere rottamata sarebbe dovuta essere l’ingordigia, l’autoreferenzialità, l’egoismo istituzionale, l’uomo solo al comando a favore di un ritorno al passato dove nella vita politica la regola era la collegialità mentre tutto il resto era l’eccezione (da qui il riferimento al Presidente Pertini).

Veniamo alla nostra questione. Come cittadini attivi del comune di Monsummano siamo molto preoccupati dal fatto che il partito del Pd locale (che rappresenta a Monsummano poco più del 50% del 67% che è andato a votare) abbia deciso di occupare nella medesima istituzione per lo stesso mandato istituzionale le seguenti cariche: Sindaco, tutti gli Assessorati, presidente del consiglio, vicepresidente del consiglio, presidenti delle 5 commissioni. Ciò determina un evidente gap di rappresentanza (di riflesso di democrazia), secondo noi.

Se da una parte è assolutamente vero che i membri dei gruppi e la liste civica di opposizione (che rappresentano poco meno del 50% del 67% che è andato a votare) hanno deciso di andare sull’Avventino preferendo uscire dall’assise consiliare al momento del voto per la costituzione delle commissioni, è altrettanto vero che prima quest’ultimi avevano avanzato una proposta logica: ridurre il numero delle commissioni da 5 a 3 al fine di consentire la concreta partecipazione di gruppi di minoranza ai lavori comunali anche a fronte della riduzione del numero di consiglieri da 20 a 16.

Niente. Non solo la maggioranza ha rifiutato l’idea ma non ha neanche ritenuto “etico” rinviare la discussione al fine di cercare di giungere ad una scelta condivisa, anzi, la maggioranza ha votato d’impero: il vice presidente del consiglio, le commissioni, i presidenti di commissione ed i loro membri.

Legittimo? Certo. Come legittimo sarebbe stato venire in contro alle necessità, debitamente motivate dei consiglieri di opposizione per cercare di creare le premesse per un proficuo e futuro dialogo, che tanto farebbe bene alla nostra istituzione comunale.

Eticamente corretto? A riguardo abbiamo delle perplessità. Forse sarebbe stato meglio per tutti, compreso il Pd, cercare altre strade per non costringere (gioco forza) le opposizioni a salire compatte sull’Avventino, da cui non scenderanno facilmente.

Con questa lettera vogliamo condividere le nostre perplessità con i vertici regionali e provinciali del Pd, oltre che con ogni altro lettore di questa lettera:

1) Vi sembra “democratico” un consiglio comunale dove i posti “occupati dalla maggioranza” sono: il sindaco, gli assessori, il presidente del consiglio, il vicepresidente del consiglio, i presidenti delle 5 commissioni?

2) Vi sembra vantaggioso per l’immagine del Partito Democratico questo modo di fare a livello locale?

3) Secondo voi le commissioni possano correttamente funzionare senza la rappresentanza di nessun membro di opposizione?

4) Vi sembra possibile che un rappresentante di un gruppo politico costituito da 2 consiglieri possa essere contemporaneamente presente in 5 diverse commissioni soprattutto quando si discutono degli atti urgenti?".

Fonte: Cittadinanza Resistenza
 
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14/7/2014 - 10:44

AUTORE:
beppe

Serve ancora un ricorso al tar? altre carte bollate e iter burocratici?
Non sarebbe meglio ascoltarsi e vedere a tavolino le ragioni dell'altro.
Visto che il PD non ha gradito legare l'elezione del vicepresidente del Consiglio alle Commissioni perchè non torna indietro almeno sulla composizione delle Commissioni?
Ha paura che di fare una figuraccia perchè ha dovuto dare ragione alla minoranza?
A volte basta il buon senso.

13/7/2014 - 18:34

AUTORE:
Andrea

Condivido in pieno l'uscita in massa delle opposizioni dal comune di Monsummano. Condivido in pieno l'articolo di Cittadinanza Resistenza, sono forti. Credo che nella vita occorra rispondere con forza agli atti di forza, quindi bene hanno fatto i grillini ad agire con tattiche piratesche contro il Vanni. La prepotenza istituzionale non va assolutamente bene in democrazia. E' sbagliato che la Germania comandi da sola l'UE? In una comunità nessuno soffoca l'altro.
E' sbagliato che il PD di Monsummano voglia comandare da solo in Comune? Si, vale lo stesso discorso della Germania. Allora il duo Vanni-Merkel sta sbagliando!!!!!!!

11/7/2014 - 12:07

AUTORE:
Ginevra

C’è qualcosa che non appare ben chiaro - il M5S il 9 luglio ha pubblicato le sue argomentazioni sulla illegittimità delle deliberazioni concludendo con :“La maggioranza ha quindi votato di forza i propri membri costituendo di fatto commissioni illegittime. Noi ci abbiamo messo tutta la volontà possibile con il solo scopo di partecipare democraticamente. Evidentemente le parole della maggioranza non corrispondono ai fatti. Buon lavoro!".” – quindi evidenzia l’illegittimità e non fà nulla per denunciare un fatto ritenuto illegittimo, basterebbe che facesse un ricorso al TAR se si sente sicuro, invece di sparacchiare “un buon lavoro”; se è sicuro di quello che afferma prenda i dovuti provvedimenti, altrimenti che ci sta a fare, a scaldare la seggiola e poi piangere sul web??
Molto diverso e molto interessante l’intervento di Cittadinanza Resistenza del 10 luglio che articola tra legittimità ed etica politica ponendo 4 domande precise; la prima diversità che appare è l’affermazione di certezza che quanto deliberato è legittimo, in contrasto con l’affermazione di illegittimità dichiarata dal M5S. Quindi per Cittadinanza Resistenza l’alternativa dei consiglieri di minoranza (opposizioni) è salire compatte sull’Avventino, da cui non scenderanno facilmente; Questa collocazione aventiniana mi farebbe venire in mente – ma allora che ci stanno a fare in consiglio? Se non fate valere il ruolo partecipativo di consiglieri eletti, esprimendo voti contrari o favorevoli, allora dimettetevi o leggetevi l’articolo 21 dello statuto e l’articolo 14 del regolamento (è tutto su internet). Interessantissima invece la parte sull’Etica politica che suggerirebbe di concedere opportunità democratiche, non dovute, di collaborazione generale su i problemi dell’intera comunità; detto questo e anche si realizzasse la grande possibilità di una notevole concessione da parte di chi ha stravinto le elezioni (le percentuali finali sono quelle che legittimamente contano), le 4 domande poste, personalmente e purtroppo, sono tutte affermative.