Come Rifondazione Comunista di Monsummano Terme esprimiamo la nostra più sentita vicinanza e comprensione ai lavoratori del calzaturificio Meg che rischiano di perdere il posto di lavoro quando addirittura non manca il lavoro stesso ma bensì, a quanto si sa, il credito richiesto a un sistema  bancario infame e criminale colpevole della crisi generale a livello nazionale e internazionale che si ripercuote con violenza anche nella nostra località.
Come abbiamo sempre fatto continuiamo a sostenere le richieste dei lavoratori che vedono il loro futuro messo in discussione da giochi di finanza, e chissà cos’altro, che non hanno la benché minima comprensione del bene comune visto che dietro a questi lavoratori ci sono famiglie e persone che cercano di costruirsi un futuro di dignità.
Noi non facciamo finta di appoggiare a parole il mondo del lavoro come chi appoggia un Governo nazionale formato da persone che vengono dallo stesso sistema finanziario che dà soldi pubblici, versati dagli stessi lavoratori, per salvare banche disoneste e parassitarie, spingendo alla disperazione i lavoratori, i disoccupati, i pensionati, gli studenti e i malati.
Per questo abbiamo avviato anche la raccolta firme a livello nazionale per indire un referendum mirante a ristabilire l’art. 18 dello Statuto dei Lavoratori sabotato dall’attuale Governo e a cancellare l’art. 8 del D.L. 13 agosto 2011 ad opera del precedente Governo, ma sostenuto totalmente da quello attuale, con cui si mette sotto ricatto i lavoratori.