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L'ex sindaco Profili: "Perché ricordare Diecidue, che non fece nulla per Uzzano?"

3/4/2012 - 15:37

L'ex sindaco Giuliano Profili interviene sulla controversa (a suo dire) figura di Romolo Diecidue.

"Il  21 aprile,  presso il centro polivalente di S.Lucia, l’amministrazione comunale ha organizzato un appuntamento con la storia  politico/sociale del nostro territorio, dedicata  all’On. Romolo Decidue   parlamentare  dal 1948 al 1958  eletto del collegio elettorale  della Valdinievole .
Con la convinzione e la certezza che queste mie riflessioni sul personaggio vadano ad arricchire di contenuti la giornata, anticipo  piccoli episodi accaduti nella comunità uzzanese sconosciuti, alle giovani generazioni, e agli organizzatori della manifestazione, sperando che questo non dia inizio a una diaspora  ideologica, fra un militante dell’ex  Pci ed ex militanti della democrazia cristiana, orgogliosi ognuno del nostro  passato politico, che oggi, hanno  trovato una pacifica, convivenza nel Pd. Si  offenderebbero i valori,  la storia politica personale, che  ognuno di noi gelosamente custodisce, rischiando di dare  all’avvenimento che si  sta  celebrando, un'immagine deformata e politicizzata, invece che storico/sociale.
L’assessorato alla cultura ha inteso organizzare  questa giornata, considerando le questioni che verranno dibattute, avvenimenti storici, culturali, che hanno riguardato la Valdinievole, e in particolare la nostra comunità, intrecciandola con il percorso di questo personaggio.
Personalmente mi sono sforzato, mi sono documentato, ho fatto ricerche in varie direzioni, devo dire che occorre molta fantasia, per trovare  uno stretto legame, fra la realtà storica uzzanese di quel periodo,  ed il  rapporto storico/politico,  con il parlamentare in questione definito, educatore, partigiano, oltre  che rappresentante  per due legislature per la Democrazia Cristiana,  del nostro collegio elettorale.
Dell’On. Romolo Decidue  non  sono riuscito a trovare fatti, episodi, atti parlamentari che portano quel nome, soprattutto degni ed interessanti da essere ricordati a Uzzano.
Al primo posto del suo ricordo vi è collocata la sua figura di insegnante, educatore, fondatore del Ginnasio di Montecatini, fondatore del Liceo scientifico Coluccio Salutati, di cui fu preside, quindi anche da parte mia, un sincero e generoso riconoscimento per questo suo passato, non solo di  studioso ,ma diremmo oggi di manager.  Ma  vorrei sottolineare  una questione che può apparire  marginale, vorrei si capisse  che stiamo parlando di un laureato in filosofia, che  aveva scelto come professione l’insegnamento, se torniamo indietro di 70 anni con la storia, con la realtà sociale ed economica del paese, il periodo a cui si fa riferimento sono gli anni che vanno dal 1935 al 1950, non si commette nessun  peccato pensare che avesse gia avuto la fortuna di nascere in una famiglia agiata, che lo aveva potuto mantenere agli studi a Padova, dove si era laureato con profitto.
Quindi, cosa dobbiamo vederci di straordinario nei fatti sopra richiamati?  Questo è il normale percorso, di uno che avendo studiato mette poi al servizio della collettività il proprio sapere, arrivando a ricoprire anche incarichi direzionali e di responsabilità, nelle istituzioni scolastiche.
Certo, una persona qualsiasi, un bracciante agricolo, un fornaciaio, un vetraio, un garzone, un barrocciaio, un contadino mezzadro, non poteva trovarsi in quella posizione, non si sarebbe trovato né preside di una scuola, né fra i fondatori  di un importante  istituto di ginnasio, per questo ritengo che alcuni cittadini uzzanesi che in quei momenti svolgevano questi  lavori umili, con altrettanta scrupolosità, fatica , dignità , meritavano lo stesso giorno di essere ricordati, per aver fondato qualche struttura sociale e di volontariato, ancora oggi presente sul nostro territorio, o che avevano combattuto con ogni mezzo  il fascismo locale.
Al secondo posto della scaletta si tenta sforzandosi di ricordare il suo impegno nella lotta partigiana nel  territorio valdinievolino; personalmente,  per ragioni di  età, di  impegno politico precoce, sono  stato a contatto diretto, con molte di queste figure locali, che in quei giorni erano  impegnati  nella lotta partigiana, non o mai sentito raccontare  un episodio, ne parlare di azioni  partigiane, che possano  ricondurci a quel nome. Inoltre, nessun fatto, nessuna circostanza viene menzionata  dai  libri  che ricordano quei momenti in Valdinievole, meno che mai avvenuti nella nostra  comunità,  tanto importanti oggi da essere ricordati  con una simile celebrazione, spero che in quell’occasione  qualcuno comunicherà finalmente in quale formazione  partigiana ha combattuto, mettendoci a conoscenza di  fatti e circostanze fino ad  oggi sconosciute, per questo mi rimane difficile comprendere come mai all’appuntamento, non sia stata prevista la partecipazione di un rappresentante dell’A.N.P.I  locale, che proprio  in questi giorni a fondato la sezione di Uzzano.
Quanto al periodo passato a Cesena come antifascista perseguitato, sono sempre stato convinto  che i veri antifascisti erano costretti all’espatrio, alla clandestinità, a imbracciare le armi per  unirsi alle formazioni partigiane presenti sotto la linea gotica, assieme al comandante Manrico  Ducceschi (Pippo), a Silvano Fedi, a Vincenzo Nardi, ecc.ecc. Sui libri invece si legge che, la sua battaglia  antifascista, la condotta fra le mura protette della Diocesi di Pescia, circondato da prelati dello stesso orientamento politico, fra i quali “la serpina” cosi, veniva sopra nominato dal  suo ristretto entourage, il rettore della parrocchia di S.Lucia  Don Adolfo Marchetti, che il “giovane” consigliere  alla cultura del Comune di Uzzano, attraverso un articolo pubblicato su  Valdinievole Oggi,  ha  voluto orgogliosamente  ricordare a tutti la  lunga amicizia  del prelato con l’On. Diecidue.
Anche da  questa  nota molto stonata si capisce il tentativo  di voler  far entrare nella storia locale Don Marchetti, come un  religioso che è stato sopra delle parti. No! Se vogliamo raccontare  la storia  di quei giorni, dobbiamo  ricordare a chi non lo ha  conosciuto, che Don Marchetti è stato un  parroco oscurantista  e  clerical/fascista, nel  paese  in quel periodo non  rappresentava  tutti i fedeli, ed era molto chiacchierato, sia per il suo passato di parroco di Albinatico, sia per i suoi  comportamenti tenuti con i credenti  poco praticanti, sia  per la sua faziosità politica, con il quale manifestava le proprie opinioni, sempre in linea con  la Democrazia Cristiana.
Non si lasciava  sfuggire mai l’occasione,  durante la celebrazione della  Santa Messa, soprattutto nei  periodi elettorali,  per invitare i fedeli  dall’altare  a votare Dc. Fra i tanti episodi che hanno visto protagonista questo prete “politico”, voglio ricordare due circostanze abbastanza eloquenti, la prima, l’inutile tentativo  nel 1957/8, di fermare la costruzione della attuale Casa del Popolo di S. Lucia, la seconda, si  è sempre rifiutato di benedire i locali, paragonati alla casa del diavolo (e pensare che  la struttura oggi ospita la sezione del Pd), ma sarebbe davvero interessante sapere cosa ne pensasse allora  il suo amico On. Diecidue.
Certamente,  erano i tempi di Don Camillo e Peppone, quello che nelle sale cinematografiche apparivano  ricostruzioni ironiche, a Uzzano invece era una realtà  e  lo spettacolo offerto da un pastore della Chiesa, per  cercar di dividere  i buoni dai cattivi  era deludente, questi fatti sono intrecciati con la storia politica del personaggio Decidue, che come ricorda il consigliere alla cultura faceva molte apparizioni in quei  giorni ad Uzzano, e oggi nessuno questi fatti può  minimizzarli, o inquadrarli nel clima politico del momento, né tanto meno ignorarli.
Al terzo posto si vuol ricordare il soggetto come figura parlamentare di spicco, che avrebbe svolto un ruolo  importante per lo sviluppo della ValdinievolE e della comunita uzzanese; anche su questo, basta approfondire  come sono andate  le cose alla Camera dei deputati, in quelle due legislature, dove lui rappresentava per la Democrazia Cristiana il  nostro collegio. Dagli atti parlamentari risulta che ha svolto questi mandati quasi nell’anonimato, risulta essere stato firmatario  assieme ad altri, di 38 progetti di legge, 14 interventi in assemblea, di cui solo in tre circostanze troviamo un generico interesse verso il territorio, il primo è la proposta per la costruzione dell’autostrada Porrettana, peraltro mai realizzata, la seconda e stata la proposta diventata poi legge, per innalzare i miglioramenti economici a favore del clero, la terza, fu l’interessamento per l’elargizione di un contributo al Comune di Pescia, per le onoranze a Carlo Lorenzini. Carniere davvero misero  per avere diritto ad un ricordo istituzionale. Per questo voglio sperare che da questa iniziativa non nasca la proposta di dedicare alla memoria  di questo parlamentare, qualche opera pubblica nel territorio uzzanese.
Mi rendo conto, che quando si commentano certi fatti politico/storici,  facilmente si  sconfina nella polemica, attirandosi  contro la  critica di chi, in quei momenti la pensava diversamente. Ma se vogliamo rileggere la storia locale ed i suoi personaggi,  non possiamo fare a meno di giudicare i  loro comportamenti, spero che i due relatori siano in grado di chiarire come sia stato possibile  che per due legislature abbia avuto come autista  e  porta borse Licio Gelli, diventato successivamente  capo della P2, per me questo fatto è stato ampliamente esaustivo per giudicare il personaggio, qualcuno oggi può affermare con certezza che l’On. Diecidue non sia stato un grande massone? Che non si sia servito della massoneria per entrare in Parlamento? Ed ancora  come sarebbe stato definito oggi il comportamento di questa persona, che nella legislatura successiva (1953/1958) quando fu escluso dalle liste democristiane, si candidò come indipendente con un'altra  formazione politica? Questi episodi, oggi  come  allora, si chiamano, trasformismo, opportunismo, il  cambio giacca e di  partito  lo sbilanciò  addirittura ancora più a destra nello schieramento politico.
Cari amministratori odierni, sarebbe importante rileggere l’evoluzione storica del Comune di Uzzano, ricordando chi erano i suoi amministratori in quegli anni, quante difficoltà hanno dovuto superare da soli, credo che agli uzzanesi sarebbe utile  raccontare storicamente chi è stato il contadino Duilio Sorini, sindaco dal 1950 al 1960, quanto impegno ha profuso insieme ai suoi collaboratori  per il bene di questo territorio, con quanta energia, queste figure  locali si sono battute contro il fascismo fino al tracollo del regime. Trovo quindi, in questa esaltazione che state riservando  al personaggio, il tentativo di  oscurare la vera storia  politica della nostra comunità.
Avete iniziato  a mio avviso a leggere il libro di storia locale dall’ultima pagina,  il brutto che questo accada 4 giorni prima che si celebri il 25 aprile,  la festa di Liberazione, dopo che vi siete,  mi auguro “involontariamente” dimenticati il 17 marzo,  con una semplice iniziativa istituzionale che ci ricordasse dopo 151 anni, il valore dell’Unità  d’Italia, del tricolore.
Caro sindaco e assessori negli ultimi tempi, avete avuto degli sbandamenti, avete confuso  un centro di aggregazione con  la casa di  Dio e  luogo di preghiera (Chiesa), avete usato il luogo del culto  e della  fede come tribuna, per pubblicizzare opere pubbliche prima ancora di aprire il cantiere, state attenti agli sbandamenti, perché a volte si va fuori strada  anche per una banale distrazione"

 
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19/4/2012 - 15:32

AUTORE:
INNOCENTI FLORA

CARO SIG.PROFILI, IO NON LA CONOSCO PERSONALMENTE,E MAI L'HO INCONTRATA O SENTITO PARLARE DI LEI NELLE SQUADRE PARTIGIANE DELLA VALDINIEVOLE. NELL'ULTIMO PERIODO DELLA 2°GUERRA, IO ERO UNA GIOVINETTA CHE PRESTAVA SERVIZIO NELLA COMPAGNIA PARTIGIANA DELLA VALDINIEVOLE, COME STAFFETTA. MIO PADRE INVECE ERA UNO DEI COMANDANTI DELLA BRIGATA PARTIGIANA NASCOSTA A MASSA E COZZILE. LA BRIGATA FACEVA PARTE DEL GRUPPO DEL COMANDANTE PIPPO( DUCCESCHI) DI LUCCA, CHE PIU' VOLTE E' STATO IN VISITA ALLA NOSTRA BRIGATA.HO LETTO IL SUO ARTICOLO E DEVO DIRE CHE LEI STA DICENDO DELLE COSE NON VERE O QUANTO MENO(MA NON GLIENE FACCIO UNA COLPA)CHE NON SA, PER QUANTO RIGUARDA LA FIGURA DELL'ON.DIECIDUE E LA SUA AZIONE NELLA LOTTA PARTIGIANA.MA QUANDO LE COSE NON SI SANNO E' MEGLIO STARE ZITTI!!!!
L'ON. DIECIDUE, NELLA MIA ATTIVITA' DI STAFFETTA PARTIGIANA, L'HO INCONTRATO PIU' VOLTE NELLA CANONICA DELLA CHIESA DI MASSA E COZZILE , PER RICEVERE ORDINI E PER RICHIEDERE AIUTI PER LA BRIGATA PARTIGIANA. VENIVO INCARICATA IO, PERCHE' ESSENDO MOLTO GIOVANE DAVO MENO NELL'OCCHIO E RIUSCIVO A PASSARE CON PIU' FACILITA' I CONTROLLI DELLE PATTUGLIE TEDESCHE. L'ON.DIECIDUE FACEVA PARTE DEL COMITATO DI LIBERAZIONE E CON IL SUO OPERATO HA CONTRIBUITO ALLA LOTTA PARTIGIANA IN MANIERA FONDAMENTALE, ERA UN PUNTO DI RIFERIMENTO IMPOTRTANTISSIMO PER LE SUE FUNZIONI.
E' CHIARO CHE LA SUA APPARTENENZA AL COMITATO DI LIBERAZIONE, DOVEVA ESSERE TENUTO SEGRETO, SIA PER LA SUA INCOLUMITA' CHE PER QUELLA DEI PARTIGIANI CHE LUI AIUTAVA. SOLTANTO ALCUNI COMANDANTI E LE STAFFETTE CHE LO INCONTRAVANO , LO SAPEVANO.ECCO PERCHE' LEI NELLE SUE RICERCHE NON HA TROVATO ALCUNCHE'A RIGUARDO, MA QUESTO NON VUOL DIRE CHE LEI DEBBA SCRIVERE COSE DI CUI NON E' A CONOSCENZA DIRETTA E DARLE PER FALSE!!! HO SCRITTO QUESTE DUE RIGHE PER AMOR DI VERITA' VERSO UNA PERSONA, L'ON.DIECIDUE, CHE HA VERAMENTE CONTRIBUITO CON LE SUE AZIONI ALLA LOTTA DI LIBERAZIONE PARTIGIANA E AL QUALE DOVREMMO ESSERE TUTTI RICONOSCENTI.
COMUNQUE SE VUOLE SAPERNE DI PIU' ,SONO DISPONIBILE ANCHE AD INCONTRARLA ED HA RACCONTARLE DI PERSONA I FATTI CHE RIGUARDANO LA LOTTA PARTIGIANA NELLA NOSTRA VALDINIEVOLE, AVENDOLA IO INSIEME A MIO PADRE, VISSUTA IN PRIMA PERSONA.
MI CHIAMO INNOCENTI FLORA, HO 84 ANNI, MA ANCORA IN TESTA E CON BUONA MEMORIA,IL MIO N° DI TEL. E' 339-7400446 .
INOLTRE MI DISPIACE CHE SIA STATA ANNULLATO IL CONVEGNO SULLA FIGURA DELL'ON.DIECIDUE CHE SI DOVEVA TENERE AL CENTRO POLIVALENTE A.NUGET, PERCHE' AVREBBE CONTRIBUITO SICURAMENTE A FARE CONOSCERE MEGLIO QUESTO PERSONAGGIO CHE COSI' TANTO HA DATO ALLA LOTTA PARTIGIANA IN VALDINIEVOLE.

14/4/2012 - 12:17

AUTORE:
Maria Rosa Paltrinieri

Caro Profili,
questo tuo articolo è una riprova delle ragioni per cui, seppur con dolore, ho lasciato il PD di Uzzano; nonostante ne sia stata una delle fondatrici ( e prima ancora dell’Ulivo) e per cinque anni consigliere comunale.
E’ la seconda volta che un tuo intervento mi fa prendere carta e penna, come sai, ed anche oggi è per manifestarti il mio dissenso.
La Storia è: non si può né accettare ne rifiutare: è quella.
L’iniziativa dell’Assessorato “Appuntamenti con la storia del nostro territorio” è interessante e positiva perché ci aiuta a conoscere quello che siamo stati, capire meglio il nostro presente
e progettare, con più consapevolezza il nostro futuro. L’on. Diecidue fa parte di questa nostra storia, che ti piaccia o non ti piaccia, caro Profili, così pure Don Marchetti.
Per quanto mi riguarda, se il personaggio fosse stato un altro, fosse stato un comunista o un socialista o un fascista, non avrebbe cambiato il valore dell’incontro.
Per te invece sì.
Come vedi, non solo la mia visione del ruolo della storia è diversa dalla tua, ma anche l’idea della democrazia.
Visto che tu fai ampiamente uso di elementi autobiografici pseudo-storici, io te ne voglio invece ricordare solo uno, ma sicuramente storico: Ottobre-Novembre 1956, avevo 7 anni: mio padre disoccupato, in una cucina con pochi arredi, un fuoco, una stufa, una piccola radio su una mensola in alto. Mio nonno, in piedi, sotto la mensola, ascoltava le notizie: tutti gli adulti erano preoccupati: era l’invasione dell’Ungheria da parte dei Sovietici.
Poi c’è stata la Cecoslovacchia: allora avevo 19 anni.
Poi la caduta del muro di Berlino.
Io ho scelto la D.C. quando avevo 27 anni, non ero più una bambina ed è stata una scelta consapevole, di chi pensava che questo partito, pur tra i suoi limiti, aveva garantito, dopo una terribile guerra, la crescita economica e democratica del paese. Voi, sudditi dell’URSS, cosa avreste garantito? Domandalo ai cittadini dei paesi che facevano parte del patto di Varsavia e sentirai quanto amano la madre Russia..
Riguardo alla Resistenza, siamo stufi di sentir dire che l’hanno fatta solo i “compagni” .Non è vero, documentati !
Sulla massoneria,a cui io sono contraria, vorrei chiederti: tu sei sicuro che nessuno dei tuoi ne faccia parte?
Sulla possibilità di crescita delle classi più umili, ti invito a leggere l’articolo sul “Tirreno” di oggi che illustra la vicenda di un uomo che, dal nulla, è diventato un grande imprenditore del marmo e del granito, senza mai licenziare nessuno.
Sinceramente, l’obiettività non mi sembra il tuo forte.
Con la schiettezza, che mi contraddistingue, ti dico che, quando voi “nostalgici stalinisti” ve ne sarete andati, io rimetterò piede nel P.D.. Fino ad allora, no. Anche se mi dispiace per il segretario, persona di grande valore, e di tutti gli altri giovani, che principalmente grazie al mio impegno, sono lì.
Infine, ti garantisco, che combatterò affinchè l’incontro previsto (è stato cancellato, chissà perché?). in futuro sia fatto, perché nessuna amministrazione comunale deve essere ostacolata o condizionata da un partito, tantomeno dalle sue frange conservatrici.

14/4/2012 - 11:35

AUTORE:
Giuliano Profili

Gent/mo sig. Bianchi, trovo strano e tardivo il suo commento alla mia netta presa di posizione sulla giornata che l'Amministrazione Comunale voleva organizzare per ricordare l'On. Diecidue.Ma gentile signore, lei mi accosta con molto disprezzo, alla vecchia sinistrta comunista e fascista, sempre pronta a demolire il pensiero di chi non si allinea a questo, mi ritiene capace di un potere politico capace di mobilitare i miei adepti, la ringrazio di questa sua considerazione verso la mia persona,non si faccia sfuggire il "piccolo" particolare, che quando uno ha amministrato per dieci anni una comunità,sicuramente qualche ricordo nelle persone intelligenti e di buona memoria lo lascia,forse lei non abitava ad Uzzano e chi lo ha informato non gli raccontato tutto su di me.Quanto poi al suo sconcerto per la mancata cerimonia, attribuendo al sottoscritto la responsabilità, le confesso che quanto ho scritto sui personaggi è frutto del mio passato sul territorio in quei momenti, del mio precoce impegno politico nella sinistra uzzanese, del mio stare sempre dalla parte dei più deboli, non credo che di questo me ne debba farfe una colpa, magari se ne faccia una ragione lei.Sig Bianchi io ho raccontato i fatti legati ai personaggi in questione, per come li hò vissuti, se lei conosce altri pezzi di storia che al momento sono sconosciuti,anzi che prendersela con me, poteva raccontarli ai giovani, poteva illuminarci di episodi,circostanze,date,luoghi di cui io stesso sarei interessato conoscere, come mai non lo ha fatto? Infine si lamenta del poco coraggio degli amministratori,il centro sinistra non pretende che i propri Sindaci, mostrino i muscoli,andando allo scontro sui temi in discussione, si contenta che sappiano ascoltare i cittdini,che li rappresentino con onestà, trasparenza,moralità,come del resto sta avvenendo ad Uzzano.Sig. Bianchi forse qualcuno sbagliando personaggiuo, voleva organizzare la giornata dell'"ORGOGLIO DEMOCRISTIANO"
ma mi creda non era davvero il caso, quel partito ha espresso statisti indimenticabili,che hanno contribuito a far grande questo paese, non poteva perdersi soffermandosi su una figura controversa come lOn. Diecidue.

13/4/2012 - 18:51

AUTORE:
Francesco Bianchi

Ho letto sul Tirreno di oggi che l'iniziativa sulla figura di Romolo Diecidue, di cui ero interessato, non avrà più luogo. Forse ha avuto buon esito la censura preventiva orchestrata dal sig. Profili, che da ex sindaco avrà mobilitato i suoi adepti per impedire tale evento? Se sì, non c'è che rimanere sconcertati. Questi uomini della vecchia sinistra mostrano quanto il comunismo fosse una brutta bestia così come il fascismo e ogni altra ideologia totalitaria. Costoro sono sempre pronti a demolire tutto ciò che non si allinea al loro pensiero, a fare della "disinformacja" in puro stile sovietico. Leggere certi pensieri, ma soprattutto vedere che tali pensieri si trasformano in azioni, nel 2012, fa venire la pelle d'oca. Comunque, anche dagli amministratori di oggi mi sarei aspettato più coraggio.