Sinistra Italiana interviene sui verbali per eccesso di velocità a Pontenuovo.

"Evidentemente il sindaco non ha intenzione di chiarire ai cittadini come intenda agire di fronte alla illegittimità dei verbali, e relative sanzioni, elevati dal Comune, mediante rilevazione con sistemi fissi di misurazione della velocità presenti nell’abitato di Pontenuovo.

Ne prendiamo atto. Si tratta di un silenzio che, tuttavia, dice molte cose. In primo luogo, dimostra una concezione del modo di amministrare la città non rispettosa del confronto, che di fronte ai problemi sceglie di sottrarsi e di non rispondere alle critiche ed ai rilievi.

Un modo di agire che testimonia tutta la povertà, per non dire l’assenza, di una cultura democratica che, invece, dovrebbe portare al rispetto delle osservazioni e delle critiche alle quali chi amministra la cosa pubblica ha sempre il dovere di rispondere.

Da questo silenzio, inoltre, dobbiamo dedurre che non è intenzione dell’amministrazione comunale riconoscere i propri evidenti errori e, di conseguenza, di continuare a ignorare l’illegittimità dei propri atti relativamente a questa vicenda.

Si tratta di un comportamento arrogante che, oltre che segnalare una mancanza di rispetto per i cittadini, segnala anche una considerazione pressoché nulla dell’importanza della correttezza e legittimità degli atti della pubblica amministrazione che, proprio perché ha il potere di pretendere dai cittadini il rispetto delle regole negli ambiti di propria competenza, ha il dovere di agire con trasparenza e nel rispetto della legge.

Da questo silenzio, dunque, emerge con chiarezza la sua inadeguatezza strutturale a rispettare il dettato costituzionale che impone ai cittadini cui sono affidate funzioni pubbliche il dovere di adempierle con disciplina e onore.

Un atteggiamento che fa cadere la maschera “amichevole” con cui il sindaco ha cercato di nascondere quella che è la sua reale cultura politica e concezione della gestione del potere.

Il sindaco “amicone” in realtà non è mai esistito, era solo un “personaggio” buono per carpire la buona fede dei cittadini ma che, nel momento in cui c’era da dimostrare con i fatti la capacità di ascolto, la disponibilità ad ammettere i propri errori e il rispetto per le istituzioni, ha scelto di dare una risposta che gli italiani nella loro storia, a loro spese, hanno conosciuto molto bene: me ne frego!”.